Il risveglio di Catania

Risveglio e Incontro sono le due parole chiave che danno significato all’Esposizione temporanea di opere custodite nei depositi del Castello Ursino e presentate ai visitatori come un percorso esperienziale tra Fede e Arte presso la Badia di Sant’Agata. Castello Ursino e la chiesa barocca progettata dal Vaccarini si incontrano come luoghi della storia laica e religiosa della città, proponendo, mediante la narrazione per immagini, un momento di riflessione e di raccoglimento in un luogo simbolo di Catania, spazio di bellezze e di Fede.

L’esposizione è frutto della collaborazione tra la Soprintendente ai Beni Culturali di Catania, dott.ssa Rosalba Panvini, la dott.ssa Carmela Cappa (funzionario direttivo storico dell’arte della Soprintendenza per i Beni Culturali di Catania), il Comune di Catania – Assessorato alla Cultura dott.ssa Barbara Mirabella e l’arcidiocesi di Catania in particolare Padre Massimiliano Parisi Rettore della Chiesa.

Nella chiesa a pianta centrale con l’esposizione si è voluto restituire la potenza del racconto della Salvezza dell’Umanità, attraverso l’Incarnazione, la Passione, la Morte, la Resurrezione e la Misericordia di Gesù. Sulla parete destra dell’atrio d’ingresso è esposto il dipinto Natività del XVII secolo di ambito siciliano, che si completa con l’Adorazione dei Pastori opera della prima metà del XVIII secolo, riconducibile all’ambito messinese e con elementi comuni a Giovanni Tuccari, le due opere accolgono il visitatore.

Nella circolarità dell’aula centrale, il racconto per immagini della Via Crucis trova lo spazio ideale per evolversi in forma circolare; le 14 formelle in terracotta policroma furono realizzate dal pittore catanese Alessandro Abate per il Sacrario di San Nicolò La Rena e per ricordare la morte del figlio soldato il 28 Ottobre 1915 durante la prima guerra mondiale.

Il dipinto Cristo Deriso un olio su tela del XVII secolo di scuola napoletana completa l’altare della Crocifissione evidenziando la storia dell’umanità attraverso il sacrificio di Gesù.

Sul presbiterio luogo dell’Eucaristia, patto e promessa tra Dio e l’Uomo, sono restituiti alla contemplazione dei fedeli e dei visitatori due opere di grande bellezza, la prima a destra raffigura l’Incredulità di San Tommaso, un dipinto della seconda metà del XVII secolo, con evidenti richiami a Mattia Preti. Il percorso si conclude con il dipinto di ambito siciliano del XVIII secolo raffigurante la Misericordia di Gesù nei confronti dell’umanità peccatrice e malata. Ed è questo augurio di un Risveglio, una speranza per la città e per il mondo, quel risveglio felice che restituì gioia ai cittadini di Catania all’alba del 17 Agosto 1126 quando salutarono il ritorno delle spoglie di Sant’Agata.

Sono esposti anche quattro candelieri in metallo sbalzato della prima metà del XIX secolo.

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