Le Reliquie

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Il busto reliquario di Sant’Agata, veneratissimo dai catanesi, rappresenta anche una preziosa opera d’arte, capolavoro dell’argenteria medievale creato per contenere la più importante delle reliquie, ovvero il capo di Sant’Agata.

Realizzato in argento sbalzato con preziosissimi inserti in smalto traslucido, esso è opera di Giovanni Di Bartolo che lo realizzò fra il 1373 ed il 1376. Oggi esso si mostra ai devoti e agli studiosi interamente ricoperto dai numerosi ex-voto donati alla Santa nel corso dei secoli, fra cui un anello di Papa Gregorio X, la Croce della Legion d’Onore appartenuta a Vincenzo Bellini e la pregevole corona che la tradizione lega al nome di Riccardo Cuor di Leone, oltre a diverse croci vescovili catanesi.

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Il resto del corpo della Santa è conservato all’interno dei reliquari antropomorfi che custodiscono le mani, i piedi, i femori ed una mammella (l’altra si trova a Galatina, in Puglia). Opera di importanti argentieri siciliani, essi sono realizzati in argento sbalzato e cesellato e decorati, anche ad imitazione del busto reliquario, con motivi di tralci.

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Discorso a parte merita il reliquario del Velo, opera del XIX secolo in cristallo ed argento sbalzato, che custodisce il veneratissimo flammeum che Agata indossava in quanto Vergine consacrata a Cristo e che per i catanesi rappresenta da sempre la più potente arma di salvezza contro i pericoli legati al fuoco del Vulcano.

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